venerdì 20 novembre 2015

“BUBALUS”: PROGETTO FOTOGRAFICO DI OTTAVIO CELESTINO

“Bubalus” è il nome del progetto fotografico di Ottavio Celestino, che ha immortalato delle bufale nelle proprie stalle, come fossero modelle.
Bufale in enormi ritratti in bianco e nero, quasi in dimensione reale, interpretate come Regine produttrici dell’oro bianco, riprese in primissimo piano su di un fondo bianco evanescente, come se fossero delle top model. Questo è “bubalus”, il progetto site-specific delfotografo Ottavio Celestino per il Mini Caseificio Costanzo.
Celestino celebra la vera materia prima che dà vita all’azienda e il suo radicamento sanguigno con il territorio aversano. Queste sagome leggere ma fortemente espressive con i loro profondi occhi neri,  in contrasto con pareti bianche del ristorante, saranno delle presenze familiari rassicuranti, testimoni di una filiera di produzione improntata  solo ed esclusivamente alla ricerca della qualità complessiva.
“Per realizzare queste sue immagini il fotografo ha allestito un vero e proprio set – così il critico fotografico e saggista Diego Mormorio –, dove gli animali sembrano muoversi con una certa seriosità, come modelle sicure della propria bellezza. Celestino ha scelto di usare il fondo bianco. Ha voluto che nulla distraesse lo sguardo della fisicità delle bufale, dalla loro presenza. Così le bufale mostrano tutto il loro peso, il loro carattere, una certa selvatichezza.

 Il fotografo interpreta e celebra la vera materia prima che dà vita all’azienda e il suo radicamento sanguigno con il territorio aversano. Agli occhi di chi guarda all’intreccio delle cose, queste bufale sono un’immagine dell’Italia, così come la moda di cui le modelle popolano le passerelle. Come nella moda, il nostro Paese è, infatti, importante nella qualità dell’alimentazione, nella tipicità dei prodotti. Dunque, se nelle immagini di Ottavio Celestino le bufale si danno delle arie, fanno bene”.

Le otto opere, in stampa digitale a getto d’inchiostro su carta Hahnemuhke (in formati 100x150, 90x130 e 150x75), hanno tiratura limitata a 7 esemplari e resteranno esposte in maniera permanente presso il ristorante “Costanzo” in via Vito di Jasi ad Aversa (ingresso libero).

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